Collezione: MICHELE CHIARLO
(nella foto in alto da sinistra a destra: Alberto, Michele e Stefano Chiarlo)
Per noi la vigna è qualcosa di vivo, un’esperienza che vogliamo far vivere.
Tradizione e rigore. Leggerezza e passione. Cura del paesaggio, arte, comunità. Sostenibilità e sperimentazione. Con una pennellata pop e un tocco di spensieratezza.
Dal 1956, Michele Chiarlo vinifica l’essenza del Piemonte, amando e valorizzando il più incredibile territorio vitivinicolo al mondo. Coltiviamo 110 ettari di vigneti tra Langhe, Monferrato e Gavi, i migliori cru nel pieno rispetto di severi criteri ecologici, del terroir e delle loro espressioni.
La passione per la sua terra e l’esperienza vitivinicola, portano Pietro Chiarlo nel 1952 alla guida della Cantina sociale di Calamandrana, in qualità di presidente. Ruolo che ricoprirà fino al 1980, contribuendo allo sviluppo della viticoltura e alla valorizzazione dell’enologia piemontese e italiana. Nel 1956 Michele Chiarlo inizia la sua avventura da produttore vitivinicolo. In anni di stenti e miseria, capisce che la strada per l’emancipazione delle colline piemontesi è nel vino di qualità, a partire dalla scelta dei vigneti e delle zone più vocate. La prima vendemmia di Barolo imbottigliata sotto il nome di Michele Chiarlo è datata 1958.
Michele espande i confini del mercato enologico. È tra i primi produttori piemontesi a credere nel successo del vino italiano all’estero. A partire dalla metà degli anni ’60, batte instancabilmente i mercati del Nord Europa e quelli americani, guadagnando la fiducia degli importatori e dei consumatori in tutto il mondo.
Nel 1972 Michele Chiarlo consolida il suo successo. A Calamandrana si costruisce una sede più grande e razionale. Seguendo il consiglio del padre – «usa pazienza e sacrifici, ma compra solo vigneti in grandi posizioni», Michele comincia a selezionare i migliori appezzamenti di Langhe, Monferrato e della zona di Gavi. Una ricerca minuziosa e paziente, che lo porterà ad acquisire alcuni dei più prestigiosi cru del Piemonte. Elevare la qualità della Barbera e con essa, il valore del Monferrato, sua terra d’elezione. Questo è il sogno di Michele Chiarlo che, tra i primi, realizza nel 1974 una Barbera con fermentazione malolattica. Un vino finalmente adulto, stabile, la cui rusticità, se debitamente guidata, può essere materia prima di vini dall’eccezionale levatura internazionale. A partire da questa conquista, Michele Chiarlo continuerà a investire e a credere nella Barbera d’Asti, aiutando a diffonderne la giusta fama e il giusto valore nel mondo.
L’azienda acquista appezzamenti nei maggiori cru del Barolo. Nel 1988 a Cerequio borgata di La Morra; l’anno successivo a Cannubi , la collina “benedetta da Dio”, forse il cru più storico, importante e prestigioso d’Italia.
Nel 1995 la Barbera ha finalmente il suo tempio. Michele Chiarlo acquisice la Tenuta La Court, venti straordinari ettari a Castelnuovo Calcea, cuore storico della denominazione. Non solo un luogo di produzione, ma un laboratorio dove vino, paesaggio e comunità trovano un terreno su cui dialogare. È a La Court che nascerà la passione e si moltiplicheranno gli investimenti di Michele Chiarlo e dei suoi figli per il Nizza Docg, il «Super Barbera» del Monferrato. Comincia la grande avventura del Nizza. Assieme all’enologo Giuliano Noè, Michele Chiarlo è tra i pionieri della nuova denominazione e della lunga battaglia per il suo riconoscimento, coronato nel 2014 con l’ottenimento della Docg. Nel 2003 nasce l’Art Park La Court, all’interno dell’omonima tenuta. È il primo esempio di land art fra i vigneti. Nel 2004 la Michele Chiarlo ha avuto l’onore di essere prescelta a fare parte dell’Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi, che raggruppa 19 aziende di grande prestigio italiane con l’obbiettivo di promuovere nel mondo i vini italiani di alta gamma. Nel 2011 nasce il Palas Cerequio , il primo relais dedicato ai cru del Re dei vini, l’unico al centro di una grande vigna di Barolo. Nel 2012 la Michele Chiarlo è tra i fondatori dell’Accademia del Barolo.
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