FORMATO: 0,75L
VITIGNO: CABERNET SAUVIGNON
ANNATA: 2019
LUOGO: ALTO ADIGE -ITALIA
GRADAZIONE: 13,5%VOL
LA STORIA Erano gli anni ottanta quando Luis Raifer, vignaiolo e all’epoca direttore e presidente della Cantina Colterenzio, rientrò in Alto Adige dopo un viaggio di studio in California. La sua mente ribolliva di idee. Intuì che i vini altoatesini avrebbero avuto delle enormi potenzialità ed inizió a piantare le uve di Cabernet Sauvignon nel suo vigneto Lafóa, alle quali più tardi aggiunse il Sauvignon blanc. Le rese furono basse, la qualità delle uve e dei vini invece fu altissima e segnò una svolta nella viticoltura altoatesina. Da questo vigneto-pilota iniziò a nascere il “pensiero Lafóa”, che introdusse nuovi standard qualitativi, mantenuti fino a giorni nostri dai soci e dai collaboratori della Cantina Colterenzio. Il primo Cabernet Sauvignon Lafóa uscì con l’annata 1989 ma, con un’altra etichetta; Invece il primo Sauvignon blanc Lafóa uscì con l’annata 1993. Ad arricchire questa prestigiosa linea negli ultimi anni si sono aggiunti altri due vini: Lo Chardonnay Lafóa e il Gewürztraminer Lafóa. In poco tempo hanno saputo raggiungere anch’essi qualità altissime. L'ETICHETTA Tutti e quattro i vini Lafóa vestono un’etichetta molto particolare. Spesso, quando presentiamo questi vini a fiere o eventi, ci viene posta la seguente domanda: “Cosa significa il disegno sull’etichetta? Lo stile mi ricorda tanto Gustav Klimt”. Vi sveliamo finalmente, il “segreto” di questa splendida etichetta. È stata ideata dallo studio Guardenti di Lucca, e il suo debutto è arrivato con l’annata 1993. L’etichetta raffigura al centro la scultura di bronzo, realizzata dal pittore e scultore Guido Anton Muss (1941-2003 – Val Gardena. Professore nelle scuole d’Arte a Venezia e Firenze, numerose mostre in Italia e all’Estero) e ricopre la colonna situata all’entrata della casa colonica di Luis Raifer, questa opera vuole rappresentare lo “spirito” protettore della tenuta. Nell’etichetta l’humus e le forze terresti avvolgono la colonna al centro che si apre alla luce del sole. Lo sfondo dell’etichetta invece si ispira all’Art Nouveau, movimento artistico diffuso a cavallo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, e vuole essere la rappresentazione dell’insieme delle forze naturali che determinano la crescita dell’elemento vegetale. In questo periodo viveva e lavorava anche Gustav Klimt. Quindi, l’osservazione che l’etichetta ricorda Klimt è perfettamente corretta.
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IL VINO:
Questo Cabernet è un gioiello tra i grandi vini dell’Alto Adige. La sapienza di Colterenzio nella lavorazione e nell’affinamento ha consentito di ottenere un meraviglioso vino rosso, intenso, strutturato e ricco. Riflessi rosso scuro si accompagnano ad un bouquet con toni di ribes nero, cioccolata amara, marzapane e vaniglia. Un grande classico di statura internazionale. Nei processi di vinificazione ed affinamento acquisisce un profondo colore violaceo scuro. In bocca si avvertono ancora i tannini pieni e la straordinaria persistenza. Grande potenziale di invecchiamento: 10–15 anni.
ABBINAMENTO CULINARIO:
Si accompagna a carni rosse, grigliate o arrosto, ma soprattutto alla selvaggina e al formaggio piccante. Temperatura di servizio: 16° C.
VINIFICAZIONE:
Fermentazione sulle bucce per 10 giorni con attento remissaggio del cappello e una successiva macerazione di 10–14 giorni. Il vino giovane viene quindi spostato in barriques di rovere nuove e usate. Segue la malolattica e l’affinamento per 18 mesi. Filtrazione accurata prima dell’imbottigliamento.